Lamezia Terme, 2 febbraio 2011 – “L’entrata in vigore della Direttiva europea sulla vivisezione del 9 novembre 2010 ha segnato un deciso passo indietro non solo dal punto di vista culturale, ma scientifico e umano, andando solo a favorire i lucrosi interessi delle multinazionali del farmaco”. Così, Caterina Ristuccai di Forza Nuova Lamezia.
“Con l’approvazione di tale direttiva - stigmatizza - gli animali possono essere sottoposti per più di una volta, quindi ripetutamente e senza anestesia, ad esperimenti attuati con pratiche macabre che provocano una micidiale sofferenza ai poveri esseri viventi trasformati tutti in cavie da laboratorio e in cui puntualmente a milioni trovano la morte.
Ogni anno migliaia di persone muoiono per l’assunzione di farmaci precedentemente testati con successo sugli animali, questo perché l’animale appunto, è troppo diverso dall'uomo, ed è stato infatti provato scientificamente che i cromosomi sono caratteristici di ogni specie e, di conseguenza, non si possono sposare con quelli di un’altra, pertanto qualsiasi farmaco testato su un qualsiasi animale non può essere preso a modello e quindi trasferito all'essere umano.
La vivisezione permette la vendita sul mercato di farmaci che producono gravi effetti collaterali che causano la morte ogni anno di migliaia di persone. Chiedo all'Amministrazione comunale - conclude Caterina Restuccia - di avviare una campagna di informazione in città per portare a conoscenza i lametini dei pericoli provenienti da questa direttiva, soprattutto in vista della petizione al Parlamento europeo che mira alla cancellazione di questo vergognoso provvedimento, i cui unici beneficiari sono le grandi industrie del farmaco”.
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