Lamezia Terme - L'interessamento del sindaco Speranza e dell'assessore alle Attività produttive Crimi per i lavoratori della Speciality film (Treofan) e della Lameskin, è "tardivo". A sostenerlo è Igor Colombo, responsabile di Forza Nuova, che aggiunge: «manifestare tutta la loro preoccupazione in una lettera indirizzata ai vari consiglieri regionali e parlamentari lametini, sollecitandoli per un loro intervento al fine di trovare una soluzione, è poca cosa».
Per l'esponente lametino di Forza Nuova «limitarsi a una missiva verso le istituzioni politiche più alte, è davvero limitativo, rispetto al grande disagio di questi lavoratori. Anche perchè tutti i politici e amministratori locali erano a conoscenza della grave situazione di questi lavoratori, i quali nel mese di maggio, vedendosi abbandonati al loro crudele destino, invocavano l'aiuto del sindaco e dell'amministrazione comunale, per risposta, i dipendenti di Treofan e Lameskin, ricevevano le solite rassicurazioni con tanto di pacche sulle spalle e relative promesse di impegno a risolvere la questione in merito. Ma nulla è avvenuto, nessun consiglio comunale è stato convocato – osserva Colombo – per discutere di questo grave problema che investe i lavoratori e le loro rispettive famiglie».
«Quelli di Treofan – aggiunge – rischiano di trovarsi in mezzo la strada: infatti terminata la mobilità resteranno senza lavoro e con molti problemi. L'azienda Treofan approfitta della crisi economica per smantellare lo stabilimento, realizzato tra l'altro con soldi dei contribuenti, smarcandosi abilmente e non mantenendo fede a quelli che erano gli accordi per rilanciare l' azienda attraverso nuovi investimenti produttivi volti ad assicurare la continuità del lavoro e la sua relativa organizzazione. Dopo aver incassato milioni di soldi pubblici per portare le loro impresa nella nostra regione – afferma ancora – decide di levare le tende e delocalizzare investendo all'estero, in zone dove la manodopera è a costi inferiori e quindi con ampi margini di profitto per la stessa azienda». Tutto ciò avviene con l'acquiescenza della politica nostrana, che permette la fuga di tutte queste imprese, senza che venga imposta loro alcuna multa per questa condotta menefreghista e che vede come unica vittima la classe lavoratrice italiana.
«Trovo grave – sostiene Colombo – quanto inquietante il silenzio con il quale i parlamentari lametini hanno accompagnato questa vicenda, loro che dovrebbero essere i primi ad intervenire per tutte quelle problematiche riguardanti il territorio, facendosi carico di responsabilità e di tutela nei confronti dei cittadini di Lamezia. Nessun tavolo di discussione – aggiunge Colombo – è stato aperto dall'assessorato delle Attività produttive e del lavoro della Regione, ancora ad oggi, nessuna azione concreta è stata intrapresa, solo comportamenti ciarlieri di stampo politichese da parte degli amministratori locali, ed intanto a questi lavoratori tocca fare i conti con la triste e cruda realtà che spalanca dinanzi ad essi il baratro dell' abbandono e della disperazione».
«Credo – prosegue il responsabile di Forza Nuova – sia arrivato il momento che il governatore Scopelliti faccia qualcosa per il nostro territorio interpellando il ministro Sacconi, lavorando in sinergia e cercando di individuare un progetto serio e pragmatico che possa dare continuità e sicurezza occupazionale ai dipendenti cassintegrati e in mobilità di queste imprese. Al fine di evitare simili situazioni – suggerisce – si dovrebbe procedere con un'apposita legge che miri a spezzare la consuetudine che vede le aziende in fuga dal nostro paese, cercando di vincolare i contratti di insediamento, obbligando così le imprese a stare sul territorio per un certo numero di anni, così facendo l'azienda che volesse chiudere, nonostante presenti un bilancio in attivo, smantellando tutto dopo aver drenato soldi pubblici sottoforma di fondi, sia obbligata a pagare una multa agli enti locali».
(gazzettadelsud)
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