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venerdì 12 luglio 2013

Forza Nuova chiede più voli diretti per Toronto e New York

Emergono ancora analisti e analisi sulla gestione dello scalo aeroportuale lametino ed i voli in transito sopra il Golfo di Sant'Eufemia. Pasquale D’Amico, segretario cittadino di Forza Nuova, lamenta che «i collegamenti da e per Toronto operati dalla compagnia canadese Air Transat sono stati ridotti al minimo» sostenendo che «quest’anno i voli saranno appena 11».Anche negli scorsi anni i voli che collegavano Canada e Calabria erano limitati a due sole tratte settimanali, occupando solo la stagione estiva, ma secondo D'Amico gli 11 voli attuali «l’assenza di turisti canadesi tra i passeggeri di questi voli, tuttavia, pone degli interrogativi: come fa la regione Calabria a non sfruttare un ponte aereo del genere, presente a Lamezia da decenni, per portare qualche turista canadese qui? Per gli abitanti di un posto così freddo come il Canada, la Calabria è l’ideale per una vacanza di una settimana. E non solo: dall’aeroporto di Lamezia Terme è possibile raggiungere la vicina Sicilia, una meta turistica ambita, prendendo il treno dalla nostra stazione e il traghetto da Villa S. Giovanni. Ci sono tante possibilità, bisogna saperle sfruttare, sponsorizzando il prodotto Calabria in Canada».Il segretario cittadino di Fn continua il proprio volo pindarico oltre oceano sostenendo che «merita attenzione anche il collegamento diretto tra Lamezia Terme e l’aeroporto JFK di New York, promesso da Scopelliti qualche mese fa e rimasto aria fritta. E’ vergognoso per gli italo-americani di origine calabrese non avere un collegamento diretto tra la Calabria e New York, cosa che le vicine regioni di Sicilia e Campania possono vantare», rimarcando come «Meridiana fly, qualche anno fa, operava voli diretti da Lamezia a New York con scalo a Bologna, poi cancellati per motivi mai resi noti (la compagnia negli ultimi ha avuto più di un avvicendamento ai vertici e problemi finanziari, nb). Il nostro aeroporto non potrà mai essere considerato uno scalo internazionale se non riesce a soddisfare le richieste degli stessi calabresi immigrati».



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