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venerdì 5 aprile 2013

Igor Colombo (Fn):"contro chiusura Cmp mobilitazione generale"

Dopo i comunicati contro la paventata chiusura del carcere cittadino, a stretto giro in città scatta un altro allarme, ovvero simile destino per il centro di meccanizzazione postale di San Pietro Lametino.Tra i primi ad esprimere il proprio dissenso il segretario provinciale di Forza Nuova, Igor Colombo, secondo il quale «da quanto si apprende la posta che ora viene smistata al centro meccanico sito in zona di San Pietro Lametino verrà dal mese di maggio portata al Cmp di Bari e da li rispedita nella nostra regione per essere consegnata ai vari destinatari. Non si ha alcuna difficoltà nel comprendere che questa è chiaramente una scelta politica in un contesto in cui la stessa politica calabrese è in maniera apodittica assolutamente assente e supina a tali decisioni, e ancora di più lo è quando a farne le spese è la città di Lamezia Terme».
Per Colombo «questo piano elaborato da Poste Italiane che prevede la riorganizzazione di tali servizi di smistamento andrà ad avere un impatto altamente negativo non solo per la nostra città ma anche per l’intera Calabria, in quanto la perdita di una struttura di qualità come è il Cmp avrà una ripercussione esiziale sull’intero nostro complesso territoriale e che riguarderà anche il nostro aeroporto che è dotato di cargo system h 24 con tutto il relativo smistamento di posta che avviene   anche di notte e quindi col serio e concreto pericolo che il nostro scalo perda anche questa qualifica e i relativi introiti derivanti da questo servizio».
Escludendo «la scusante della crisi economica attuale, dal momento che è stato un settore che ha avuto volumi di lavoro che sono anche aumentati negli ultimi anni» l'esponente di Forza Nuova chiede «una mobilitazione generale per tutelare questa struttura ormai consolidata sul nostro territorio e per evitare cosi questa ennesima perdita che andrebbe a contribuire ancora di più al depauperamento della nostra Lamezia, cosa già in atto da diversi anni e verso cui sembra che la politica non voglia proprio porre un freno».

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