«Dopo l’aggressione subita da una coppia di anziani nel parcheggio dell’ospedale – riferisce Colombo – mi rivolsi sindaco, al quale chiesi se non era il caso di intervenire con urgenza o se invece doveva scapparci il morto prima di procedere alla rimozione di quella vergognosa baraccopoli a cielo aperto, nella quale una comunità vive da moltissimi anni in completa assenza di condizioni igienico-sanitarie. Ora, dopo aver sfiorato la tragedia – osserva – l’allarme è ancora piu’ alto e l’esigenza di attenzione si è fatta maggiore. Attendiamo, pertanto – aggiunge – risposte concrete riguardo a questo benedetto smantellamento. Non vogliamo assolutamente sentir dire da nessun politico o amministratore, frasi del tipo “non sappiamo dove metterli. Per anni abbiamo assistito – prosegue – a tentativi di integrazione accompagnate da “buoniste” dissertazioni: belle a sentirsi ma inutili alla risoluzione del problema in merito. Si può asserire che queste persone di etnia rom, vogliono conservare la loro cultura di essere nomadi senza esserlo – afferma –rimanendo stanziali, merito questo della politica lametina, che per anni in cambio di voti, ha praticato nei loro confronti una politica assistenzialista favorendo e contribuendo così a mantenere questo stato di cose».
«Noi – chiarisce Colombo – chiediamo al sindaco e a tutti gli organi preposti di procedere con l’evacuazione del popolo rom di Scordovillo in maniera graduale, evitando di spostare questa comunità tutta insieme in un altro quartiere, altrimenti tornerebbe a crearsi la situazione di ghetto, saremmo così al punto di partenza per quanto riguarda sicurezza e allarme sociale, aggravato dalla naturale e legittima protesta dei residenti vicini dell’eventuale nuovo sito, i quali non vorrebbero i rom tutti insieme vicino. Forza nuova è nettamente contraria a qualsiasi formazione di nuovo ghetto sia per evitare pericoli, sia per il rispetto della dignità umana: i rom dovranno affittarsi o comprarsi una casa come fanno tutti gli altri cittadini, e vivere di conseguenza nel rispetto delle regole e del vivere civile». Una questione quella dei rom, soprattutto dopo le decisioni della vicina Francia, che non sembra essere una questione solo lametina, visto che Sarkozy pur di liberarsi di rom, romeni e albanesi, ha adottato un provvedimento di rimpatrio scatenando reazioni contrarie in casa e fuori casa. Un provvedimento ritenuto offensivo e lesivo della dignità umana dall’Ue, dalla Chiesa e da vari espressioni istituzionali, sociali, umane e politiche. (sa.inc.)
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