Riguardo allo sblocco del
Turnover per l’assunzione del personale nelle aziende sanitarie calabresi,si
dovrà dunque attendere la raccolta di tutti i dati delle Asp da trasmettere poi
a Roma,carte che arriveranno a quello che era un tempo il Tavolo Massici coordinato
e diretto ora dalla dottoressa Angela Adduce del Mef . Questi verificherà lo stato dei conti delle varie Asp della
Calabria per decidere poi se lo sblocco del turnover potrà avvenire o meno. Il
mio timore e la relativa perplessità che accompagna proprio la raccolta di questi dati da parte
del Commissario ad Acta Luciano Pezzi,parte da un dato di fatto e che può
risultare l’ennesima beffa per il nostro ospedale di Lamezia e cioè
che,nonostante il Giovanni Paolo II
abbia ricevuto nel corso degli ultimi anni meno fondi rispetto all’Ospedale di
Catanzaro da parte dell’Asp sotto la gestione Mancuso e quindi di conseguenza
si sia investito e speso molto di meno per la sanità lametina,potrebbe accadere
che da Roma arrivi ugualmente la
conferma del blocco delle assunzioni,quindi da Lamezia dobbiamo sperare che l’azienda
ospedaliera catanzarese abbia operato una gestione attenta ed oculata riguardo
ai costi sostenuti per il personale della sua stessa struttura. Questo perché
vengono tenuti in considerazione e sotto esame i dati ed i i relativi
costi delle aziende provinciali che
devono presentarsi con quel tetto massimo di spesa previsto da quest’odioso
Piano di Rientro. Oltre al danno per il nostro ospedale ormai declassato e con
a rischio chiusura di importanti reparti,proprio in alcuni per mancanza di
medici e personale,si potrebbe verificare la beffa se dal vicino nosocomio
catanzarese si sia avuta una gestione sanitaria per cosi dire allegra e questo
perché purtroppo Lamezia non ha più una
propria sovranità da quando le fu tolta quella che era la vecchia Asl. Dallo
sblocco del turnover può partire una valida speranza perché il nostro ospedale
non perda ulteriori eccellenze,da molti anni mancano primari e personale e
quelli andati in pensione non sono più stati sostituiti perché il Piano di
Rientro ne bloccava il tutto. E’ davvero folle come la politica in maniera
trasversale di centrodestra e centrosinistra abbia portato un settore primario
e strategico come quello della sanità al collasso in Calabria,e la città di Lamezia che senza dubbio col
passaggio dalle aziende territoriali a quelle provinciali ha pagato il prezzo
più alto,con un ospedale cittadino vistosamente ridimensionato nel corso degli
anni e che rischia di questo passo di diventare una sorta di Casa della Salute.
Forza nuova chiede che riguardo allo sblocco del turnover,pur trattandosi di
numeri e cifre di Bilancio si tenga conto soprattutto per la provincia di
Catanzaro, del bacino d’utenza dell’ospedale di Lamezia, per cui sono state spese
cifre molto inferiori rispetto alle strutture ospedaliere catanzaresi,La sanità
lametina non può morire per mere cifre contabili che non dipendono a questo
punto neanche dalla gestione del nostro ospedale,ridotto all’osso negli ultimi
anni con medici,personale ed attrezzature mancanti.
Igor Colombo
Portavoce regionale
Forza nuova-Calabria
Nessun commento:
Posta un commento