In questo 2014 ricade il decimo anniversario della legge
voluta dal secondo governo Berlusconi di istituire “Il Giorno del Ricordo” in
memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo di circa 350.000 italiani
costretti a fuggire dall’Istria,Fiume e Dalmazia a causa di una vera e propria
pulizia etnica perpetrata dalle truppe comuniste del Maresciallo Tito. Già
molto prima del 2004 noi giovani militanti dei partiti e movimenti identitari
attivi all’epoca sul territorio, cercavamo di informare il popolo riguardo a
questo massacro di nostri connazionali tenuto vergognosamente nascosto per
lunghissimi anni e portato alla luce da un giudice romano nel 1995 di nome
Giuseppe Pititto,il quale dopo aver avviato quell’inchiesta sulle stragi
compiute dai partigiani di Tito ricevette minacce di morte tanto che gli fu
assegnata una scorta. In Verità già prima del Giudice Pititto erano in molti a
conoscere la macabra verità di quelle zone del confine italiano,politici
italiani,comunisti,socialisti e democristiani, come per esempio l’ex Ministro
Tina Anselmi, ne erano tutti perfettamente a conoscenza, ed ancora oggi a
distanza di un decennio dal
riconoscimento ufficiale di questo Giorno del Ricordo,che ricade il 10
febbraio,ci si accorge di quanta gente comune ancora non abbia preso piena
coscienza e conoscenza di questi atroci crimini commessi contro esseri umani la
cui unica colpa era quella di essere italiani. Ancora di più ci si rende conto
di quanto scomodo possa essere ricordare quella strage comunista,esempio
pratico di quel che sto affermando è la mobilitazione contro il cantante Simone
Cristicchi da parte dell’Anpi e di altre associazioni legate alla sinistra e
degli immancabili centri sociali,reo di essersi
macchiato della grave colpa di voler ricordare le vittime italiane delle
foibe e di tutti gli esuli, mettendo in luce gli atroci crimini commessi dai
comunisti titini in una rappresentazione teatrale. Gli atteggiamenti di certe
persone, che non sono nuove a
manifestazioni di questo genere,basti ricordare le veementi proteste nei
confronti dello scrittore Giampaolo Pansa e dei suoi libri verità sulla guerra
civile italiana,ci deve far capire e riflettere di quanta ritrosia ,o meglio
dire paura, ci sia in una certa e ben identificata parte politica italiana nel
voler affrontare e cimentarsi in un sano revisionismo storico tendente a
diffondere verità tenute nascoste per troppi anni e totalmente assenti nei
testi scolastici di un recentissimo passato. In occasione di questo decimo
anniversario dell’istituzione del “Giorno del Ricordo” di queste vittime
dell’odio comunista è al mondo della scuola che noi di Forza Nuova vorremmo
lanciare un appello,invitando i docenti ad iniziare le lezioni ,lunedi prossimo 10
febbraio ricordando agli studenti quella tragedia italiana consumata nelle
cavità carsiche, ma ancora di più spiegando e condannando il vergognoso
silenzio durato oltre mezzo secolo seguito a questo eccidio italiano ed
osservando un minuto di raccoglimento e di preghiera per questi nostri
sfortunati connazionali barbaramente assassinati,i quali devono essere sempre
ricordati da tutte le istituzioni,da quelle politiche a quelle
scolastiche,condannando comportamenti ignomignosi e pusillanimi di chi,in nome
della più becera faziosità ideologica,vuol continuare a minimizzare o cercare
di tenere nascoste e negare macabre e
scomode (per loro) verità.
Vincenzo Ferrise
Portavoce Fn Lamezia
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