Lunedì 07 Ottobre 2013 - 10:15
Francesco Bonacci, Coordinatore Forza Nuova Area Montana del Reventino, richiama l'attenzione sui rischi idrogeologici nelle aree montane per «anticipare ripercussioni e responsabilità che andrebbero a ricadere, inevitabilmente su casistiche e dati già di per sé catastrofici, se si considerano proprio le azioni (a dire il vero poche) volte e mirate a risollevare e risolvere problemi atavici,incombenti e incompiuti e proprio per questo, una volta per tutte, cooptare per una adeguata e ben definita risoluzione finale».
Il Coordinatore dell'Area Montana del Reventino di Forza Nuova auspica che tutte le realtà si trovino preparate.
Ricordando come «già lo scorso febbraio, partendo proprio dal comune e dalle aree a rischio di Soveria Mannelli, avevo richiamato alle proprie responsabilità sia l'amministrazione provinciale di Catanzaro che quella comunale soveritana» Bonacci esprime apprezzamento per l'amministrazione di Motta Santa Lucia che ha «predisposto un nuovo Piano comunale di protezione civile» rimarcando che «le aree del Distretto idrografico dell'Appennino Meridionale, nello specifico quello del catanzarese, son ben più di 16».
L'esponente di Forza Nuova perciò auspica che «altre realtà comunali prendano spunto operativamente da quanto esposto e si apprestino all'elaborazione di un'organizzazione necessaria per ridurre al minimo gli effetti di eventuali scenari di rischio vulnerabilità. La previsione-prevenzione assume ed assurge un ruolo importante per la gestione di dette emergenze e la caratterizzazione del nostro territorio lo richiede. Purtroppo siamo inquadrati territorialmente e fisiograficamente, soprattutto in queste linee di confine, che vanno dall'area del Savuto a quella dell'Amato, dalla Pre-Sila fino al golfo di Sant'Eufemia, in aree che dovrebbero essere maggiormente tutelate proprio per quanto risultino essere sensibili e vulnerabili».Bonacci chiede «una mirata e adeguata formazione anche monitorata, la conoscenza, la regolamentazione, la lotta all'inquinamento, l'ottimizzazione dei sistemi fognari-depurativi, l'ottimizzazione degli acquedotti» perchè «tutto l'ambiente né trarrebbe ottimi benefici».
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